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Disinformatico

4 de Setembro de 2012, 21:00 , por profy Giac ;-) - | No one following this article yet.
Blog di "Il Disinformatico"

Postare un avviso salvaprivacy su Facebook non protegge da nessuno

15 de Setembro de 2012, 21:00, por Desconhecido - 0sem comentários ainda

Questo articolo vi arriva grazie alla gentile donazione di “baba.babe*”.

Numerosi lettori mi hanno segnalato che su Facebook sta spopolando questo messaggio di stato che dovrebbe, secondo qualche strana logica, proteggere contro le violazioni della privacy.

Qualsiasi persona o ente o agente o agenzia di qualsiasi governo, struttura governativa o privata, utilizzando o il monitoraggio di questo sito o qualsiasi dei suoi siti associati, non ha il mio permesso di utilizzare informazioni sul mio profilo, o qualsiasi parte del suo contenuto compaia nel presente, compreso ma non limitato alle mie foto, o commenti sulle mie foto o qualsiasi altra «immagine» pubblicata nel mio profilo o diario.

Sono informato che a tali strutture è strettamente proibito divulgare, copiare, distribuire, diffondere o raccogliere informazioni o intraprendere qualsiasi altra azione riguardante o contro di me tramite questo profilo e il contenuto dello stesso. Divieti precedenti si applicano anche ai dipendenti, stagisti, agenti o qualsiasi personale sotto la direzione o il controllo di dette entità. Il contenuto di questo profilo è privato e le informazioni in esso contenute sono riservate al circolo di persone alle quali esso è destinato. La violazione della mia privacy è punita dalla legge. UCC - 1 - 308 - 1-103.

Facebook è ora un'entità quotata in borsa. Tutti sono incoraggiati a pubblicare un bando come questo, o se preferite, è possibile copiare e incollare questa versione. Non pubblicare tale dichiarazione almeno una volta, indirettamente permette l'uso di oggetti quali immagini e informazioni nei vostri aggiornamenti di stato pubblici.
Questa è una variante:

"AVVISO PRIVACY: Warning - qualsiasi persona e / o istituzione e / o di agente e / o l'agenzia di qualsiasi struttura governativa, compreso ma non limitato ai governi federali e provinciali del Canada, Stati Uniti o qualsiasi paese che tenta di utilizzare o controllare / user questo sito web o uno dei suoi siti affiliati, non hanno il permesso di usare una delle mie informazioni di profilo o di qualsiasi documento contenuto, compreso ma non limitato le mie foto e / o commenti sulle mie foto o qualsiasi altra "immagine" di arte pubblicato sul mio profilo. Si consiglia di non divulgare, copiare, distribuire, diffondere, o prendere qualsiasi altra azione contro di me per quanto riguarda questo profilo e il suo contenuto. I divieti sopra riportati sono validi ai vostri dipendenti, agenti, studenti o qualunque membro del personale sotto la sua direzione o di controllo. Il contenuto di questo profilo è privato e protetto dalla legge e informazioni riservate, e la violazione della mia privacy è punibile dalla legge. UCC 1-103 1-308 TUTTI I DIRITTI RISERVATI senza pregiudizi."

Premesso che richiedere la privacy dei dati pubblicati in un social network è un po' come chiamarsi Kate Middleton e lamentarsi se pubblicano le tue foto in topless all'aperto, affiggere questo genere di clausola burocratica non fornisce alcuna protezione legale reale ed è quindi perfettamente inutile pubblicarla.

Come ben spiegato da Snopes.com, chi si iscrive a Facebook sottoscrive infatti un contratto vincolante, che non può essere alterato unilateralmente, né da Facebook, né dall'utente iscritto, senza il consenso di entrambi. Queste condizioni di contratto prevedono che “l'utente concede a Facebook una licenza non esclusiva, trasferibile, che può essere concessa come sottolicenza, libera da royalty e valida in tutto il mondo, per l'utilizzo di qualsiasi Contenuto IP pubblicato su Facebook o in connessione con Facebook ("Licenza IP"). La Licenza IP termina nel momento in cui l'utente elimina il suo account o i Contenuti IP presenti sul suo account, a meno che tali contenuti non siano stati condivisi con terzi e che questi non li abbiano eliminati.”
Inoltre pubblicare una clausola come questa non limita in alcun modo i poteri legali di terzi, compresi quindi quelli dei governi citati. Tanto vale nascondersi dietro una lastra di vetro e pensare che chiudendo gli occhi si diventi invisibili.



Disinformatico radio, podcast del 2012/09/14

14 de Setembro de 2012, 21:00, por Desconhecido - 0sem comentários ainda

È disponibile temporaneamente sul sito della Rete Tre della RSI il podcast della scorsa puntata del Disinformatico radiofonico. Ecco i temi e i rispettivi articoli di supporto:



L'ultimo uomo sulla Luna saluta il primo

13 de Setembro de 2012, 21:00, por Desconhecido - 0sem comentários ainda

Ieri si è tenuta presso la Washington National Cathedral la cerimonia pubblica per celebrare la vita di Neil Armstrong, morto il 25 agosto scorso.

La cattedrale è legata alle missioni lunari per molte ragioni, una delle quali è mostrata nella foto qui accanto (originale ad alta risoluzione qui): il puntino al centro della finestra è una roccia lunare, donata dagli astronauti dell'Apollo 11 (Armstrong, Aldrin e Collins) cinque anni dopo la loro missione.

La registrazione della cerimonia è visibile integralmente qui su C-SPAN; qui sotto potete seguire il ricordo di Neil – letto a fatica, per l'affetto e il dolore – dall'astronauta Gene Cernan, l'ultimo uomo sulla Luna.

Ho registrato e trascritto a mano quello che reputo uno dei più sinceri e sentiti discorsi di commiato che io abbia mai sentito. Sto preparando la traduzione in italiano: se vi interessa, datemi una mano guardando il video dello sponsor che trovate dopo la trascrizione inglese.



How does one adequately express his feelings about a special friend, when that friend is also a world icon, a national hero of unimaginable proportion, and a legend whose name will live in history long after all here today have been forgotten? A friend whose commitment and dedication to that in which he believed was absolute? A man who, when he became your friend, was a friend for a lifetime? I'm not sure this is possible, but I will try.

Neil Armstrong grew up on a farm in Middle America and as a young boy, like most kids, he had a paper route, he cut lawns, he shoveled snow, and his fascination for model airplanes give birth to a dream. A dream of becoming an aeronautical engineer. Neil had his first taste of flight when he was but six years old, and from that day forward he never looked back. Although he always wanted to design and redesign airplanes to make them do what they weren't supposed to do, once he had tasted flight, Neil's eyes turned skyward, and it was there that he always longed to be. Little did Neil ever realize that his dream, his longing to soar with the eagles, would someday give him the opportunity to be the first human being to go where no one had gone before.

Neil Armstrong was a sincerely humble man, of impeccable integrity, who reluctantly accepted his role as the first human being to walk on another world. And when he did he became a testament – a testament to all Americans of what can be achieved through vision and dedication. But in Neil's mind it was never about Neil. It was about you. Your mothers and fathers, your grandparents. About those of a generation ago who gave Neil the opportunity to call the Moon his home. But never ever was it about Neil. Neil considered that he was just the tip of the arrow, always giving way to some 400,000 equally committed and dedicated Americans – Americans who were the strength behind the bow – and always giving credit to those who just didn't know it couldn't be done.

And therein lies the strength and the character of Neil Armstrong. He knew who he was and he understood the immensity of what he had done, yet Neil was always willing to give of himself. When Neil, Jim Lovell and I had the opportunity to visit the troops in Iraq and Afghanistan, on three separate occasions, meeting them in shower halls, control centers, yes even armored carriers and helicopters, those enthusiastic young men and women, yet to be born when Neil walked on the Moon, were mesmerized by his presence. In a typical Neil fashion, he would always walk in, introduce himself – as if they didn't know who he was – shake each and every hand, and he'd always give them, “Hey, how are you guys doing?” Asked one overwhelmed, inquisitive Marine, “Mr. Armstrong, why are you here?” Neil's thoughtful and sincerely honest reply was, “Because you are here.” Neil was special to these young kids – and to a few old ones as well.

Although deeply proud to be a naval aviator, as a civilian at the time he flew, Neil never received his astronaut wings – it was a tradition of those in the military. It was on the USS Eisenhower, back in 2010, on our way to Afghanistan, that Neil finally did receive the tribute that he deserved. His visibly moved response said it all, and I quote: “I've never been more proud than when I earned my Navy wings of gold.” And I've got to believe that there's a few Golden Eagles in the audience who will second those words.

Trying to get into Neil's inner self was always a challenge for almost anyone – maybe everyone. Asked one day by a stranger, “Mr. Armstrong, how did you to feel when looking for a place to land on the Moon with only 15 seconds of fuel remaining?” In only the way Neil could – and I know some of you have seen him this way – he'd put a thumb on an index finger, he'd tilt his head and sort of put his hand down there and he'd say “Well, when the gauge says empty, we all know there's a gallon or two left in the tank!” Now there is a man who has always been in control of his own destiny. And that, ladies and gentlemen, is vintage Neil Armstrong.

Fate looked down kindly on us when she chose Neil to be the first to venture to another world and to have the opportunity to look back from space at the beauty of our own. It could have been another, but it wasn't. And it wasn't for a reason. No one, no one, but no one could have accepted the responsibility of his remarkable accomplishment with more dignity and more grace than Neil Armstrong. He embodied all that is good and all that is great about America.

Neil, wherever you are up there, almost a half century later you have now shown once again the pathway to the stars. It's now for you a new beginning, but for us, I will promise you it is not the end. And as you soar through the heavens beyond where even eagles dare to go, you can now finally put out your hand and touch the face of God.

Farewell, my friend. You have left us far too soon. But we want you to know we do cherish the time we have had and shared together.

God bless you, Neil.”

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Promemoria: attore di Star Trek a Lugano il 19, cena spaziale il 22 a Milano

11 de Setembro de 2012, 21:00, por Desconhecido - 0sem comentários ainda

Mercoledì 19 settembre alle 20:30 saranno a Lugano John Billingsley (il dottor Phlox di Star Trek: Enterprise, e ospite di Stargate e molte altre serie TV) e sua moglie Bonita Friedericy (il generale Beckman di Chuck) per una Cena dei Disinformatici. Le iscrizioni sono formalmente chiuse, ma ho ancora un paio di posti disponibili. Se vi interessa, prenotatevi qui per cena, foto con gli attori e autografo.

Sabato 22 settembre sarò invece ospite degli amici di Scientificast presso il ristorante Cinque Giardini a Rozzano (Milano), alle 19.30, per una cena/conferenza cosmonautica che ripercorrerà l'avventura dell'esplorazione spaziale con immagini, reperti e documenti poco conosciuti e tanti aneddoti da dietro le quinte delle missioni Apollo e non solo. Porterò l'ultima edizione del mio documentario Moonscape. Tempo permettendo, saluteremo Neil Armstrong facendo l'occhiolino alla "sua" Luna: la serata fa infatti parte dell'Observe the Moon Night, evento culturale internazionale dedicato alla promozione della scienza e delle meraviglie del cielo. Tutti i dettagli sono sul sito di Scientificast.



Disinformatico radio, podcast del 2012/09/07

11 de Setembro de 2012, 21:00, por Desconhecido - 0sem comentários ainda

È disponibile temporaneamente sul sito della Rete Tre della RSI il podcast della scorsa puntata del Disinformatico radiofonico. Ecco i temi e i rispettivi articoli di supporto:


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