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Disinformatico

4 de Setembro de 2012, 21:00 , por profy Giac ;-) - | No one following this article yet.
Blog di "Il Disinformatico"

Non trovi un oggetto? Fabbricalo con una stampante 3D

11 de Setembro de 2012, 21:00, por Desconhecido - 0sem comentários ainda

Qui accanto c'è la foto di un obiettivo Zeiss Biogon 60mm standard, molto simile a quello usato durante le missioni Apollo per scattare le straordinarie foto degli astronauti sulla Luna.

Ho un corpo macchina Hasselblad, che uso per mostrare le apparecchiature e le tecniche di ripresa usate sulla Luna nelle mie conferenze, ma è senza obiettivo perché il costo di un gruppo ottico del genere è assolutamente proibitivo.

Soluzione: fabbricarlo in 3D come sagoma d'ingombro, per far vedere almeno che aspetto aveva una fotocamera lunare. Se vi interessa la storia di come un tweet e un linuxiano gentilissimo e volenteroso mi ha risolto il problema, trovate tutti i dettagli e le foto del risultato finale in questo articolo del blog Complotti lunari.

Ora le mie dimostrazioni saranno più fedeli e chiare: grazie, Marco!



Per Giove!!!

10 de Setembro de 2012, 21:00, por Desconhecido - 0sem comentários ainda


C'è chi passa il tempo postando su Facebook quello che ha mangiato per pranzo e chi invece tiene un telescopio amatoriale puntato su Giove, così è pronto a registrare quando qualcosa produce sul pianeta un lampo di luce talmente potente che è visibile sulla Terra, a settecentoventinove milioni di chilometri di distanza.

È successo ieri a George Hall, di Dallas, nel Texas. L'avvistamento è stato confermato da almeno un altro osservatore e non sembra proprio che ci siano dubbi sul fatto che il fenomeno è avvenuto su Giove e non si tratta di un video falsificato o di un moscerino che passa davanti all'obiettivo o il bagliore di un satellite (o, men che meno, di un veicolo extraterrestre). I telescopi professionali vengono puntati in queste ore su Giove per vedere se il fenomeno ha lasciato tracce visibili.

Presumibilmente si tratta di un asteroide o di una cometa: eventi analoghi sono già avvenuti negli anni scorsi, per esempio nel 2009 e nel 2010. Spettacolare.



L’undicesimo 11 settembre

9 de Setembro de 2012, 21:00, por Desconhecido - 0sem comentários ainda


Da tempo non mi occupo più delle tesi di complotto intorno agli attentati dell'11 settembre 2001 per una ragione molto semplice: è il passare stesso del tempo a sbugiardarle. Undici anni dopo, lo stesso coretto di cocciuti cerca ancora di attirare l'attenzione su di sé per vendere libri e DVD. Cerca di trasformare una tragedia con tremila morti in uno spettacolino a base di scontri personali, come se proclamarsi trionfanti su di me o su qualche altro debunker in qualche remoto rivolo di commenti su Youtube rappresentasse una vittoria. Invece di andare in tribunale a mettere alla prova le proprie presunte verità, si autogratifica predicando ai convertiti tramite l'ennesimo inconcludente giro di video e dibattiti. Ai quali non fa più caso nessuno, se non per notare il cattivo gusto di presentarli e tenerli proprio nel giorno della commemorazione dei morti.

Cari complottisti dell'11 settembre, avete fallito. Avete avuto la vostra occasione, a metà degli anni Duemila, in cui eravate riusciti a destare l'interesse dei media. Avete avuto il vostro momento di necrofilo splendore nel freddo sole di settembre che filtrava dalla polvere delle macerie delle Torri Gemelle. E invece di stimolare il dibattito e l'indagine sui veri punti oscuri dell'11/9, avete sprecato la vostra occasione blaterando di ologrammi, aerei fantasma, microonde dallo spazio e nanotermite magica: al vostro repertorio mancavano soltanto gli unicorni mannari invisibili. Non sono stati i debunker o i poteri forti a fregarvi: vi siete fregati con le vostre stesse mani, per il semplice fatto di non aver fatto nulla se non strillare assurdità. Più passa il tempo senza che riusciate a concludere niente, più somigliate a quelli che insistono che Elvis Presley in realtà è ancora vivo ed è stato visto travestito da cameriere in un ristorante di Milwaukee.

Quello che c'era da dire, in risposta alle tesi alternative, è già stato detto. Anche perché da anni, ormai, le tesi che girano sono sempre le stesse: trite, incoerenti, già sentite e già smontate.

Per cui vi saluto. Andate pure avanti senza di me. Non lanciatemi sfide vuote, che non fanno altro che mostrare quanto siete ansiosi di buttarla in rissa pur di riconquistare la ribalta di cui siete così affamati. Il blog Undicisettembre, al quale ho dedicato molti anni insieme ai colleghi d'indagine, ha da tempo voltato pagina e sta pubblicando una serie di interviste personali ai testimoni diretti degli attentati e delle loro conseguenze: i vigili del fuoco Lenny Curcio, Dan Potter e John Picarello, il soccorritore Daniel Nimrod, il giornalista Jamie McIntyre, l'ufficiale di polizia Jacqueline Padilla Curcio, i sopravvissuti Jean Potter e Gina Lippis, e tanti altri. Queste sono le vere voci dell'11 settembre. Loro erano lì; voi no. Il resto è solo lo schiamazzo degli sciocchi.



“Moonscape”, un altro capitolo pronto in italiano

8 de Setembro de 2012, 21:00, por Desconhecido - 0sem comentários ainda

Ho completato la traduzione in italiano di un altro capitolo del mio documentario Moonscape, dedicato al primo sbarco sulla Luna: la discesa di Buzz Aldrin e i suoi primi passi insieme a Neil Armstrong. Tutto il materiale mostrato è originale e restaurato usando le fonti migliori disponibili.

Il capitolo nuovo è visionabile direttamente qui; se vi interessa tutto il documentario, lo trovate qui in inglese e qui (in parte) in italiano. Ringrazio Elena Albertini per l'inserimento dei sottotitoli. Buona visione.



Voyager 1, 35 anni di odissea nello spazio

7 de Setembro de 2012, 21:00, por Desconhecido - 0sem comentários ainda


Il 5 settembre 1977, trentacinque anni fa, partiva dalla Terra la sonda automatica Voyager 1. Quella sonda è ancora in viaggio e trasmette ancora, fioca ma infaticabile voce dai confini del nostro sistema solare. In trentacinque anni di viaggio è arrivata a quasi diciotto miliardi di chilometri, ben oltre l'orbita del più distante dei pianeti, e si sta affacciando ora all'abisso infinito dello spazio interstellare. È così lontana che il suo debolissimo segnale radio, che manda ancora dati scientifici dopo tre decenni e mezzo di lavoro, ci mette sedici ore ad arrivare sulla Terra.

Nel 1990, tredici anni dopo l'inizio di questa vera odissea nello spazio, l'astronomo Carl Sagan chiese alla sonda Voyager 1 di voltarsi verso casa per un'ultima volta e scattare una foto del nostro mondo dalla distanza di sei miliardi di chilometri. Ne risultò l'immagine che vedete qui sopra: un pallido puntino azzurro sospeso in un riflesso della luce del Sole. Ecco le riflessioni sul significato profondo di quell'immagine, scritte da Sagan stesso.

Da questo lontano punto di osservazione, la Terra può non sembrare di particolare interesse. Ma per noi è diverso. Guardate ancora quel puntino. È qui. È casa. È noi.

Su di esso, tutti coloro che amate, tutti coloro che conoscete, tutti coloro di cui avete mai sentito parlare, ogni essere umano che sia mai esistito, hanno vissuto la propria vita. L'insieme delle nostre gioie e dolori, migliaia di religioni, ideologie e dottrine economiche, così sicure di sé, ogni cacciatore e cercatore, ogni eroe e codardo, ogni creatore e distruttore di civiltà, ogni re e plebeo, ogni giovane coppia innamorata, ogni madre e padre, figlio speranzoso, inventore ed esploratore, ogni predicatore di moralità, ogni politico corrotto, ogni "superstar", ogni "comandante supremo", ogni santo e peccatore nella storia della nostra specie è vissuto lì, su un minuscolo granello di polvere sospeso in un raggio di sole. La Terra è un piccolissimo palco in una vasta arena cosmica.

Pensate alle crudeltà senza fine inflitte dagli abitanti di un angolo di questo pixel agli abitanti scarsamente distinguibili di qualche altro angolo. Quanto frequenti le incomprensioni, quanto smaniosi di uccidersi a vicenda, quanto fervente il loro odio. Pensate ai fiumi di sangue versati da tutti quei generali e imperatori affinché, nella gloria e nel trionfo, potessero diventare i signori momentanei di una frazione di un puntino.

Le nostre ostentazioni, la nostra immaginaria autostima, l'illusione che abbiamo una qualche posizione privilegiata nell'Universo, sono messe in discussione da questo punto di luce pallida. Il nostro pianeta è un granello solitario nel grande, avvolgente buio cosmico. Nella nostra oscurità, in tutta questa vastità, non c'è alcuna indicazione che possa giungere aiuto da qualche altra parte per salvarci da noi stessi.

La Terra è l'unico mondo conosciuto che possa ospitare la vita. Non c'è altro posto, perlomeno nel futuro prossimo, dove la nostra specie possa migrare. Visitare, sì. Colonizzare, non ancora.

Che ci piaccia o meno, per il momento la Terra è dove ci giochiamo le nostre carte. È stato detto che l'astronomia è un'esperienza che suscita umiltà e forma il carattere. Non c'è forse migliore dimostrazione della follia delle vanità umane che questa distante immagine del nostro minuscolo mondo.

Per me, sottolinea la nostra responsabilità di occuparci più gentilmente l'uno dell'altro e di preservare e proteggere l'unica casa che abbiamo mai conosciuto. Questo pallido puntino azzurro.

– Carl Sagan, 1934-1996



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