Credit: Henry Payne. |
Nuova infornata di immagini da Marte. Man mano che arrivano, vengono pubblicate qui presso il sito del Mars Science Laboratory.
Nella concitazione dell'atterraggio è stato perso un po' di vista il primo risultato scientifico della missione: la misurazione delle radiazioni interplanetarie, che oggi sono uno degli ostacoli pratici più impegnativi per una missione umana su Marte e sono quasi impossibili da simulare in laboratorio. Nel corso dei mesi di viaggio dalla Terra verso Marte, la sonda ha misurato queste radiazioni, e in particolare la loro penetrazione dentro il guscio protettivo del veicolo, come se ci fosse stato dentro un astronauta. I primi risultati sono abbastanza confortanti, anche se i cinque eventi solari che hanno superato le protezioni fanno pensare.
Tutti questi dati arrivano da Marte via radio, e Curiosity è parzialmente comandata via radio dalla Terra. E se qualcuno decidesse di sabotarla? Quanto sarebbe difficile? Molto per dei vandali, poco per una potenza straniera, e ci sono vari modi per riuscirci. Ammesso che non sia già stato fatto con altri veicoli spaziali. I dettagli sono su PCMag.
È arrivata la prima panoramica a colori dell'area intorno a Curiosity:
Credit: NASA/JPL-Caltech/MSSS |
Phil Plait di Bad Astronomy ha notato che in questa foto si nota il cosiddetto heiligenschein: una sorta di alone chiaro o aureola intorno all'ombra della fotocamera al centro dell'immagine. È un fenomeno particolarmente vistoso nelle fotografie scattate sulla Luna quando il fotografo ha il sole esattamente alle spalle ed è dovuto al fatto che in quella zona la fotocamera vede soltanto le facce illuminate dei granelli di sabbia, mentre nelle altre zone vede anche le facce in ombra, che contribuiscono a scurire la zona. Succede anche sulla Terra, ma è meno frequente.
Intanto Curiosity tira fuori gli strumenti e si autoispeziona. Questo è un collage di 20 foto ad alta risoluzione scattate dalla fotocamera Navcam di sinistra della “testa” del robot. La versione a massima risoluzione è qui.
NASA / JPL / James Sorenson |
Lo sporco che si è accumulato su Curiosity nonostante la scelta della gru volante (che doveva ridurre l'impolveramento) è ben visibile in quest'altro scatto:
NASA / JPL / Emily Lakdawalla |
Non dimentichiamoci che queste sono foto che arrivano da un altro pianeta. Fra l'altro, è arrivata infatti questa bella immagine ad alta risoluzione dello scudo termico appena sganciato. C'è chi ha osservato che gli alieni, su Marte, siamo noi: arriviamo dentro un disco volante dal quale facciamo scendere un robot atomico.
NASA / JPL |
Ma questa, preparata da Rikyunreal, è decisamente più fluida:
Per avere un confronto fra le dimensioni di Curiosity e quelle di altri veicoli semoventi che abbiamo mandato sulla Luna o su Marte, HistoricSpacecraft ha creato questo bel grafico:
Segnalo anche questo rimontaggio dei “sette minuti di terrore” integrati con le immagini reali corrispondenti:
Durante la conferenza stampa di stasera, inoltre, gli esperti del JPL che gestiscono Curiosity hanno dichiarato che quasi sicuramente l'immagine qui sotto a sinistra mostra la nube di polvere sollevata dall'impatto della gru volante (quella di destra è scattata dalla stessa fotocamera sucessivamente).
NASA / JPL-Caltech / University of Arizona |
Ecco l'inevitabile, irresistibile Curiosity funzionante, fatto con Lego Mindstorms (dettagli):
C'è anche questo bell'accostamento fatto da Rob Sheridan:
E per finire c'è la foto-bufala che mostra la Terra, Venere e Giove nel cielo marziano che sta circolando in Rete: l'ha smontata Phil Plait qui.
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